Installazione sonora e luminosa
“Una donna vuole ridere con te”
Questo è l’invito che le donne esquimesi rivalgono all’uomo, quando vogliono fare l’amore con lui.
Ridere insieme vuol dire accettare di mettersi in gioco.
Il ridere è un’esperienza corale. Si piange da soli. Ma si ride insieme.
Il progetto è una stanza dove non si vede nessuno. Ci sono solo le risate, sparse nell’aria da vari e diversi punti della stanza.
Tante risate, diverse. E anche colori. Anche l’aria è come colorata dal suono delle risate. Una forte luce, calda, tra il giallo meridiano e l’arancione deve invadere tutta la stanza rendendo quasi palpabile l’aria.
Colore e suono.
Risate diverse, tante risate, diversi timbri di voce, che si accendono e si affievoliscono.
Come quando in un gruppo si diffonde la cosiddetta “ridarola”.
Quello che mi interessa è dare forma visiva e sonora al piacere del ridere puro.
Non ridere su qualcosa o di qualcuno. Ridere e basta. Ridere insieme.
Ridere, perché viene da ridere. Ridere, perché qualcun’ altro ride.
E chiamare il visitatore a parteciparlo o a rifiutarlo o a rimanervi indifferente, comunque in qualche modo a interrogarsi sul proprio rapporto con quella stanza in cui “qualcuno vuole ridere con te”.